I Tesla Supercharger durante il CoronaVirus
Rimangono indubbiamente uno dei tanti punti di forza dell’azienda californiana, il poter contare sempre sulla possibilità di poter ricaricare velocemente durante un viaggio. Questo fa si che l’utente Tesla sia un passo avanti rispetto qualsiasi altro possessore di un veicolo elettrico. Ma i Tesla Supercharger durante il coronavirus ne hanno risentito?
Aver creato quindi l’infrastruttura per poter far fronte da subito alle esigenze della nuova clientela, ha messo gli utilizzatori, nella possibilità di effettuare gli stessi spostamenti, abbandonando quell’ansia ‘da ricarica’ tipica, che aggredisce il neo possessore di auto elettrica .
Ma durante in epoca di Coronavirus quali considerazioni si possono fare sull’uso del Supercharger? Hanno avuto anch’essi, quel calo di consumi che hanno subito le aziende petrolifere ?
Numeri e analisi dei Supercharger durante il coronavirus
Guardiamo qualche dato e facciamo alcune considerazioni , affidandoci ai grafici che Elon Musk ha deciso di rendere noti. Questi riguardano l’uso, appunto, della rete Supercharger di Tesla in diverse regioni durante il periodo di massima allerta sanitaria.
Non sorprende guardando il diagramma, notare che, anche l’utilizzo della stazioni di ricarica per auto elettriche siano in calo.
Il grafico mostra che la rete Supercharger di Tesla, ad esempio in Cina, ha visto una forte riduzione dell’uso da fine gennaio a febbraio ,momento di picco della pandemia Coronavirus in quell’area geografica
Nella stessa zona è interessante osservare come il grafico mostri un recupero assimilabile ad una forma a “V” nell’uso del supercharger.
Poi ancora una seconda ondata con un calo meno accentuato tra metà marzo ed aprile, con una ripresa leggermente più lenta.
Le restrizioni incidono diversamente ne i vari Paesi?
Allo stesso modo un mese dopo , quindi tra fine marzo ed aprile , si vedono come le restrizioni in Europa e Nord America , hanno causato anche in queste regioni, un conseguente rapido calo nell’uso del Supercharger Tesla,
Qui il recupero, però, è stato diverso e lo si può notare dall’andamento della curva stessa sul grafico .
Il motivo lo si può trovare per effetto di una ripresa molto più lenta in Usa e nel vecchio continente, poiché le restrizioni vengono molto più lentamente revocate rispetto ad altri paesi
Interessante invece è notare come le zone del Sud Est Asiatico compreso Giappone, Australia e Nuova Zelanda, i Tesla Supercharger durante il coronavirus, hanno visto solo un piccolo calo a febbraio.
In tutta questa serie di numeri è importante comunque sottolineare , che per la maggior parte dei proprietari di Tesla, i Supercharger non sono il modo principale per caricare le loro auto.
Nella maggior parte dei casi, i proprietari caricano i loro veicoli a casa e solo saltuariamente nelle stazioni di sovralimentazione.
Naturalmente, questa pandemia è un problema molto più complesso di qualsiasi cosa possa essere spiegata da un grafico di utilizzo del Supercharger, ma sono comunque dati abbastanza interessanti.
La prima considerazione potrebbe essere come le economie prese in esame siano capaci di reagire agli stress.
In questo caso di natura sanitaria, si potrebbero anche presupporre altri tipi di scenari sfavorevoli .
L’uso assiduo ai supercharger denota una popolazione in movimento.
È sbalorditivo quanto velocemente sia recuperato l’utilizzo del Supercherger in Cina rispetto a quanto sta accadendo in Europa e nel Nord America.
Quindi in conclusione?
La conclusione potrebbe far pensare che la Cina sia molto più veloce a tornare a regime rispetto Usa ed Europa.
Altra considerazione va fatta sui paesi in cui abbiamo evidenziato che l’uso del supercharger non ha subito grandi crolli.
In quel caso probabilmente le restrizioni per la pandemia in corso sono state meno limitanti o si potrebbe pensare che non si è voluto bloccare l’economia , anche in situazione di allarme Sanitario..
Quello che però personalmente mi ha fatto riflettere di più, è che, con il flusso dei dati che arrivano in Tesla dai Supercherger, si possono analizzare gli usi che fa il singolo utente della propria autovettura.
Tali dati inoltre, se incrociati con la geo localizzazione ed altre informazioni prelevabili dal tablet interno all’auto, potranno sicuramente in poco tempo fornire a Tesla moltissime informazioni sui suoi utenti.
La domanda quindi è : potrà Musk personalizzare ulteriormente le auto, adattandole alle abitudini ed usi dei suoi clienti ?
Diteci cosa ne pensate, come al solito nei commenti.
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Articolo redatto da Cristiano Ochs
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