Tesla e l’FBI contro i “ransomware”, evitato un attacco
Tesla e l’FBI contro i “ransomware”, hanno lavorato insieme per impedire che un gruppo di hacker attaccasse la Gigafactory in Nevada, secondo una denuncia dell’FBI.
L’FBI ha rilasciato questa settimana informazioni circa l’arresto di Egor Igorevich Kriuchkov, un cittadino russo di 27 anni. Secondo loro faceva parte di un gruppo che ha tentato di estorcere milioni di dollari a una società del Nevada, identificata come Tesla.
Secondo la denuncia, Kriuchkov si è recato negli Stati Uniti a luglio con un visto turistico e ha preso contatto con un dipendente di lingua russa della Tesla Gigafactory Nevada.
Ha incontrato il dipendente, che rimane anonimo nella denuncia, diverse volte a livello sociale prima di fargli una proposta di pagamento per aiutarlo a introdurre malware nel sistema informatico interno di Tesla. Il tutto, al fine di estrarre i dati aziendali e influenzare le operazioni dell’azienda.
Kriuchkov ha affermato di rappresentare un gruppo che avrebbe poi organizzato un riscatto contro Tesla .
Il dipendente non ha rifiutato, ma ha immediatamente informato l’azienda stessa, che a sua volta ha informato l’FBI.
Come l’hanno arrestato
L’FBI lanciò un’operazione con il dipendente, che indossava un microfono e condivideva le comunicazioni con Kriuchkov mentre stava negoziando i termini dell’attacco malware.
Il dipendente e Kriuchkov si sono incontrati più volte nel corso del mese di agosto, per pianificare l’attacco e definire il pagamento del compenso del dipendente.
È interessante notare che, grazie alla collaborazione con il dipendente Tesla, l’FBI ha potuto ottenere informazioni su precedenti attacchi da parte di questo gruppo di hacker.
Non hanno confermato quali altre imprese fossero coinvolte, però, si sa che, il CWT Group ha pagato 4,5 milioni di dollari per un attacco simile.
In definitiva, Kriuchkov e un altro individuo di lingua russa non nominato nella denuncia, hanno accettato di pagare all’impiegato 1 milione di dollari per far sì che il malware fosse installato in un computer Tesla.
Stava lasciando gli Stati Uniti da Los Angeles il 22 agosto, quando l’FBI, l’ha prontamente arrestato.
Ecco la denuncia dell’FBI per esteso:
[Via]
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